Gennaro il pozzaro tra mito e realtà

Fino alla fine del 1800 il centro di Napoli veniva rifornito di acqua dolce tramite l’acquedotto della Bolla. L’acqua partiva dal monte Somma e raggiungeva il centro cittadino attraverso una serie di cunicoli di origine greco romana scavati nel tufo che confluivano in serbatoi posti sotto le abitazioni.
Gli edifici infatti venivano costruiti al di sopra di cave di tufo dalle quali si estraeva il materiale per la loro costruzione, cave che divenivano serbatoi d’acqua. Fondamentale importanza per il sistema idrico in vigore all’epoca veniva attribuita alla figura del pozzaro, libero professionista che si occupava della gestione delle cavità idriche, molto bravo nel destreggiarsi tra una cavità ed un’altra. Nel risalire i cunicoli del sottosuolo poteva sbucare in qualche casa del centro storico per rubare qualche oggetto o per fare uno spuntino. Spesso capitava che il cliente dopo il servigio non volesse pagare il corrispettivo ed il pozzaro, sia per essere richiamato, sia per dispetto, infettava i serbatoi d’acqua con carcasse di animali morti. Leggenda associa al pozzaro una figura della Napoli esoterica: il munaciello. Per la sua descrizione fisica, di bassa statura ma dotato di molta forza proprio per muoversi agilmente negli angusti cunicoli, coperto da un elmetto e un mantello che somigliava ad un abito talare.
Le persone che vedevano questi piccoli frati come fantasmi entrare nelle abitazioni attraverso tunnel sotterranei, dalle quali scomparivano o comparivano oggetti, oppure mariti che rientravano dalla guerra e scoprivano le proprie mogli in stato interessante, esclamavano: E’ stato o’ munaciello, attribuendo quindi una connotazione magica ad avvenimenti più o meno misteriosi.
L’acquedotto della Bolla fu una delle cause della diffusione del colera a Napoli, proprio per la facilità di contaminazione delle acque, per questo motivo alla fine del diciannovesimo secolo, le nuove tecnologie resero possibile la costruzione del primo acquedotto a pressione di Napoli, il nuovo acquedotto del Serino, inaugurato il 10 maggio 1885 da Umberto I.

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Rappresentazione di Gennaro il pozzaro.

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