La memoria di una città passa anche per il suo patrimonio artistico. L’opera in onore al duca della vittoria, generale napoletano Armando Diaz, fu inaugurata il 24 maggio del 1936. Il monumento è costituito da una statua equestre in bronzo con un basamento in pietra. E’ riportato integralmente il testo del bollettino della vittoria.
Pochi giorni dopo i lavori di restauro, durati 180 giorni e costati 111.000 euro, il monumento succitato è stato sfregiato, come si evince dalla foto. Sovente, ci scandalizziamo alle accuse di amministratori del nord o ai cori da stadio di qualche ultras, ma quando si tratta di difendere i nostri luoghi fatichiamo non poco. Il popolo si giustificherà con l’asserto “queste cose accadono nelle città di mezzo mondo”, scivolando nel detto “mal comune mezzo gaudio”, ma l’ambizione di rendere Napoli la più bella del mondo non ammette paragoni al ribasso con altre realtà. Il sentimento di indignazione e il senso critico non dovranno mai lasciare spazio alla rassegnazione. Solo così, un capolavoro della natura potrà diventare nei fatti, la più bella opera d’arte del globo terrestre.