Ha da passà ‘a nuttata

Sembrano lontanissimi i tempi in cui in città dominavano i festoni bianco e azzurri per la vittoria dello scudetto del Napoli. Evento atteso da 33 lunghi anni, attraverso i quali abbiamo più volte patito l’abisso delle serie minori per poi rinascere e raggiungere l’Europa e il calcio che conta. A Napoli il passato non lo si scorda mai, in ogni sua sfaccettatura tende a far capolino dal baule dei ricordi per presentare il conto ogniqualvolta il presente ti illude paventandoti un’inversione di tendenza. Utilizzo apposta il verbo “scordare” per parallelismo col mondo musicale dove la prima regola è accordare lo strumento, cioè fornirgli una perfetta intonazione. Probabilmente è proprio la perfetta intonazione ad essere mancata al Napoli in questa prima fase della stagione, perciò dopo una discutibile gestione del francese Garcia, si è deciso di tornare al passato e richiamare Walter Mazzarri. Ogni tifoso del Napoli ricorda con emozione le gesta di quella squadra che con grande pathos conquistava i primi trofei dell’era De Laurentiis: i gol di Cavani al novantesimo, il contropiede micidiale del pocho Lavezzi, i salvataggi sulla linea di Gianluca Grava, il segno dell’indice sull’orologio di mister Mazzarri. L’operazione nostalgia ha avuto il merito di ringiovanirci tutti di 10 anni. E’ passata tanta acqua sotto i ponti da quel 19 maggio 2013, giorno dell’ultima partita di Mazzarri sulla panchina del Napoli, il quale oggi si trova a fare i conti con una vittoria e tre sconfitte, colpa altresì di un calendario ostile sin da subito. Ma nonostante le tre disfatte è tornata un’idea di gioco che risultava latitante sotto la gestione Garcia e se oltre ciò si riuscisse ad intervenire sulla condizione fisica di questa squadra, apparsa stanca soprattutto nei secondi tempi, potremmo tornare sicuramente a divertirci.

Passeggiando per le strade di Napoli, non ho potuto fare a meno di notare che oltre i festoni per la vittoria dello scudetto, con sommo dispiacere, mancano anche le tradizionali luminarie natalizie. Ed è proprio questa immagine dei vicoli spenti che mi ha riportato alla mente una magnifica commedia di Eduardo De Filippo del 1945, Napoli milionaria. Al termine della commedia, Gennaro, alias Eduardo De Filippo, fiducioso di un futuro che dovrà essere più luminoso di un recente passato buio, pone la chiosa ad un dialogo con sua moglie Amalia:

“S’ha da aspettà, Ama’. Ha da passà ‘a nuttata’“.

Con la speranza che una nuova alba possa splendere già contro il Braga in Champions League e successivamente contro il Cagliari in campionato.

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