Napoli Gomorra, Napoli velata, Napoli ribelle.

Sabato 13 maggio sono iniziate le riprese dell’ultimo film di Ferzan Ozpetek, Napoli velata. Il pluripremiato regista turco, naturalizzato italiano, noto al grande pubblico grazie ad opere cinematografiche del calibro di <<le fate ignorati>>, <<la finestra di fronte>>, <<saturno contro>>, ha deciso di ambientare nel capoluogo partenopeo la sua prossima rappresentazione. “Napoli mi abita dentro da sempre, soprattutto dopo la Traviata al San Carlo. Devo tornarci per restituirle quel pezzo di cuore che le ho rubato”. Queste le parole del regista dopo l’annuncio della scelta di Parthenope per il suo nuovo film.
In questo caso vedremo una Napoli bella, magica e misteriosa al contrario della città criminale vista in <<Gomorra>>.  Ad arricchire il cast ci saranno Giovanna Mezzogiorno, Luisa Ranieri, Isabella Ferrari, Peppe Barra, Maria Pia Calzone.
La magia di cui parla Ozpetek è la stessa che continua ad attrarre visitatori da ogni parte del Globo, è la stessa che ha ispirato illustri poeti e pittori, è la stessa che grazie all’impegno tra cittadinanza e amministrazione locale ha rinnovato lo smalto deteriorato da anni di inattivismo politico; ma gomorra non ci sta a lasciare la scena ad una rappresentazione differente della città e proprio nel quartiere più antico, la Sanità, ove il riscatto morale appare ora più tangibile grazie alla grossa mole di turisti giunti per visitare i luoghi nativi di Totò, ammirare gli affreschi di Luca Giordano nella Chiesa del Munacone, assaporare la pizza di Concettina ai tre santi e i fiocchi di neve di Poppella; va in scena la ribellione della Napoli della nuova generazione di boss narrata da  Roberto Saviano.
Così sabato 13 maggio non verrà ricordato solo per Napoli velata ma anche per la notte di follia consumatasi nei pressi di San Vincenzo alla Sanità, ancora spari, ancora auto trivellate di colpi. Lo sviluppo turistico della zona ha acuito la guerra tra clan, in particolare, su chi debba gestire il racket legato ad attività economiche della zona a partire da pizzerie e bar. Non dimentichiamo gli spari esplosi poche settimane fa contro le serrande della pasticceria Poppella. Le istituzioni anche in quel caso promisero un impegno serio ma ad oggi manca ancora un sistema di video protezione. La gente onesta invece, sull’onda dello sviluppo turistico, inizia a capire che esiste una via alternativa all’illegalità. Sono sorte così onlus come <<l’altra Napoli>> che ha sviluppato un progetto musicale giovanile o <<la paranza>> di Vincenzo Porzio, cooperativa dedita allo sviluppo dell’arte e della cultura del quartiere.
La speranza di un’intera città è che la Napoli ribelle dell’associazionismo, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’attivismo politico, con il supporto della classe dirigente, riesca a togliere definitivamente la scena alla Napoli cruenta di Gomorra.teschi fontanelle.jpg

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